Categoria: Rivista Onlline - Edizione Ottobre 2016

Ottobre si presenta nella capitale vestito di belle e interminabili giornate piene di luce e dal clima piacevole, una manna per i turisti di ogni dove che percorrono le vie del centro ancora in bermuda e maglietta. Dai Castelli il Panorama che si apre su Roma è meraviglioso, da Frascati lo sguardo spazia fino a San Pietro e ai monti intorno alla città, scorrendo sui vigneti ormai carichi di uva bianca che risplende al sole in attesa della vendemmia imminente. L’aria è tersa e la capitale vista da qui sembra un plastico immobile nel sole.
Per certi versi l’immobilità non è soltanto una sensazione visiva, ma un atteggiamento che sta diventando lo uno stile di vita dei Romani. L’avvento della Sindaca Raggi in campidoglio fino ad ora non ha portato nulla di quello che i Romani attendevano con trepidazione. Ne in bene ne in male, semplicemente nulla. All’alba del sesto mese di amministrazione pentastellata non si è ancora visto lo straccio di una giunta. Il M5s consuma assessori al bilancio come fossero fazzoletti usa e getta. Chiunque viene avvicinato ed indicato come possibile assessore, scappa poi a gambe levate dopo un paio di giorni. Al di la dell’inadeguatezza dei candidati scelti, probabilmente anche perché i conti della capitale hanno un aspetto così orribile da far fuggire anche il più motivato degli aspiranti amministratori. In fondo basta osservare le beghe giudiziarie di chi c’era prima per capire che forse, più di un buco nel bilancio c’è una voragine.
La stampa e tutto il mondo mediatico ci stanno sguazzando su ma questo si sa, era prevedibile. Rappresentanti mal celati dei poteri forti, i media si compattano facendo opera di demolizione del nuovo attore politico.  Tutti uniti contro quelli che avanzano tentando di scompaginare la fitta ragnatela di amici degli amici, intessuta nei salotti buoni della capitale e che da oltre vent’anni, in virtù del tornaconto personale, impone ai romani una qualità di vita indegna per una delle città più importanti del mondo. Quotidiani nazionali e trasmissioni tv sfoderano titoli degni dei peggiori settimanali di gossip, argomentando quisquilie al solo scopo di destabilizzare chi a fatica sta cercando di dare un senso alla propria presenza in campidoglio. Dal canto suo il M5s non fa altro che prestare il fianco a questo gioco al massacro, oltre che per l’immobilismo anche per gli atteggiamenti estremamente conservativi. Dire no ad ogni cosa per paura del malaffare e dello sperpero degli appalti, appare a molti come un atteggiamento medievale. E non basta portare sempre come scusa quella che Roma ha altre priorità. 
Il no alla candidatura alle Olimpiadi, giudicate non prioritarie per la città è stato eclatante. La Sindaca le ha definite le Olimpiadi del mattone e della speculazione edilizia soddisfacendo così le frange più integraliste del movimento, ma scontentando quanti avevano raccolto in campagna elettorale la sua promessa di un referendum per decidere della candidatura. Il malcontento che serpeggia si veicola sul fatto che molti avevano accolto la nuova compagine politica pensando che fosse garante della legalità. Si sarebbero aspettati un si alle Olimpiadi e un controllo ferreo su appalti e concessioni per trasformare l’evento in un’opportunità. Intanto con l’apertura delle scuole e il ritorno della città alla piena operatività, i trasporti mostrano tutti i loro limiti insieme alla raccolta dei rifiuti nelle periferie, con le strade tappezzate di buche che diventano trappole fatali con due gocce di pioggia. Continuare a dire che è colpa di chi c’era prima non basta più, è ora di governare o andare a casa, i cittadini e Roma non possono più attendere.
Chi di tutto questo nemmeno si accorge, è il fortunato turista che sfruttando il prolungarsi della bella stagione  trascorre il suo tempo nelle vie del centro. Per lui Roma riserva sempre qualcosa di speciale, ad esempio la mostra “Made in Roma Marchi di produzione e di possesso nella società antica“  con  marchi, loghi, firme e simboli di proprietà e appartenenza, che circondavano la vita di un antico romano. Provenienti da musei romani di tutto il mondo ed esposti fino al 20 novembre nella splendida cornice dei  Mercati di Traiano, in quello che  è stato probabilmente il primo centro commerciale della storia. Allo stadio Domiziano invece fino al 30 ottobre c’è “Spirito di Roma” La Pop Art Italiana della Scuola di Piazza del Popolo“ con le opere di Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, Renato Mambor, Cesare Tacchi e Sergio Lombardo artisti del movimento che verso la fine degli anni ’50  ha lasciato il segno nel mondo dell’arte.