Categoria: Rivista Online - Edizione Settembre 2016

Que reste t-il  de ces beaux jours... de tout ce la dites-le-moi. Queste le parole della celebre canzone musicata e scritta da Charles Trenet in congiunto con Léo Chauliac. Identica domanda ci poniamo noi a proposito delle appena terminate Olimpiadi a Rio. I Giochi Olimpici sono uno dei più grandi eventi sportivi sul pianeta e questi appena chiusi si sono svolti nel migliore dei modi; un afflusso di 6.142.289 di persone, 91 record olimpici, gli addii di Usain Bolt e Michael Phelps, la costruzione di quattro tunnel, una nuova linea di metropolitana e una di BRTs che  lasciano un marchio storico nella citta-sede che é riuscita a trasformare la più grande festa dello sport nel più bel carnevale mai realizzato fuori stagione. Il 5 agosto durante la cerimonia di apertura gli animi erano tesi, non si credeva che una città afflitta da tanti mali come Rio potesse ospitare tranquillamente e con successo un evento di cotanta portata. Il Washington Post solo qualche giorno prima aveva immaginato una catastrofe per l´evento in quanto non sussistevano le condizioni necessarie per una felice realizzazione.

Né c´era molto da ridire; violenza in crescendo, pericolo di atti terroristici, la Baia di Guanabare inquinata, il virus Zika a fare da spauracchio ai futuri turisti e amanti dello sport che si sarebbero riversati sulla cittá da ogni dove e non ultimo lo Stato senza soldi per terminare l´espansione della metropolitana e per pagare funzionari e debiti in scadenza. Non a caso solo qualche giorno addietro la S&P Standard & Poor´s ha tagliato il rating allo Stato di Rio de Janeiro portandolo da “B” a “CCC” in considerazione del fatto che questi ha debiti in scadenza nei prossimi sei mesi pari a R$ 2,5 bilioni. Con quest´ultimo taglio Lo Stato di Rio che figurava nella categoria “debole” passa a quella inferiore definita “debolissima”. S&P fa inoltre una previsione economica negativa dovuta al fatto che lo Stato rischia di ritardare i pagamenti futuri, tra i quali a settembre ce n´è uno a favore della Credit Suisse per 164 milioni di reais, debito che se non assolto potrebbe portare lo Stato di Rio ad essere considerato in  “default”.  Insomma gli ingredienti c´erano a ragion veduta e come, per diffidare che tutto si sarebbe svolto al meglio. Invece, se è vero che volere è potere, i responsabili di Rio2016 hanno pensato in grande e per dirla con le parole di Donald J Trump: “credendo in se stessi, nei propri sogni, nelle proprie decisioni senza paure né limiti e al diavolo critici e oppositori!”, hanno superato quasi tutte le sfide che un´Olimpiade comporta.

Missione magicamente compiuta. Complimenti agli esecutori, ma qual´è il legato che i Giochi e le realizzazioni ad essi connesse ci lasciano - que reste t-il ?

Bisogna andare cauti nel pronunciare la parola legato se riferito ad avvenimenti che riguardano il nostro denaro investito in infrastrutture e mega-opere, particolarmente in un Paese dove, per come accertato dalla magistratura, la “propina” è stata la regola nel grande business. A parte ciò e il rating negativo, abbiamo vissuto 17 giorni di magia e il carioca ha visto la propria città così come sogna di vederla sempre. “Se i nostri soldi andassero destinati al posto giusto senza  interferenze e deviazioni – ci dichiara un commerciante di Copacabana - potremmo avere bassa criminalità, i servizi necessari e finalmente la città che meritiamo; non ci contentiamo di vivere una Rio de Janeiro meravigliosa con l´etichetta promozione valida per tutta la durata dei Giochi”, conclude. Fatto sta che, ritornando al legato, è stato impresso per il mondo con Rio2016 un nuovo marchio di fabbrica, un brand d´eccezione che fa conoscere servizi e prodotti che il Brasile è capace di offrire. Ora, però, non dipende da noi che la nostra parte l´abbiamo fatta con accoglienza, allegria e ospitalità esemplari, ma dalla volontà politica e dal buon governo, con tagli di spesa e pagamento dei debiti, il saper sfruttare a lungo il successo ottenuto,  altrimenti avremo creato, ahimè, un super marchio ma effimero così come l´omonimo e meraviglioso insetto, che nasce, si riproduce e muore nello spazio di una sola notte.

di Redazione

Fonte: http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/rating.htm