Categoria: Rivista Online - Edizione - Maggio 2016

 

Il 28 marzo 2016 la signora Delmina Lorenzetti ha festeggiato il suo compleanno attorniata da figli, nipoti, bisnipoti e nuore – Il “lungo salto” nella memoria, dall’infanzia in campagna agli anni del secondo conflitto mondiale, dal difficile dopoguerra al lavoro da sarta, dalla perdita del marito Luigi a quella del primogenito, Mauro – Fino all’attualità, in compagnia di qualche acciacco di troppo e d’insinuante malinconia

   

Bisnonna Delmina attorniata da nipoti e bisnipoti (a sinistra) e (a destra) tra i figli Fabio e Claudio.

Isola della Scala (Verona) – Come nostalgia suggeriva, non poteva rispettarsi altrove il rito anagrafico d’un compleanno da festeggiare come Dio comanda, specialmente se si trattava d’un importante “giro di boa” negli anni andati e che verranno. Per Delmina Lorenzetti, vedova Beccalossi, celebrare i suoi 90 anni in un agriturismo nella confidenziale campagna di Isola della Scala ed a pochi chilometri da Tarmassia (dov’era nata il 28 marzo 1926 e dove rientrò da Verona con la famiglia da sfollata nei cupi anni della Seconda Guerra Mondiale), ha costituito una sorta di riacciuffare per i capelli tempi ed atmosfere andate ma che sono, rimangono dentro in ogni caso, indelebili tracce “d’origine controllata”.

 La signora Delmina nel 1946…           …nel 1949…                             …e nel 1953.

Madre del nostro corrispondente volontario dall’Italia, Claudio Beccalossi e di Fabio (responsabile vendite nel settore pet food), la signora Lorenzetti vive ancora caparbiamente da sola, nonostante le tante incognite dell’età avanzata, in via Gerardo 7, a Ca’ di David (frazione di Verona situata proprio sulla direttrice sud della provincia che attraversa i luoghi della sua infanzia). Si porta appresso una storia personale che può, a ragione, definirsi anche storia comune. Ha vissuto le sue stagioni, infatti, toccando direttamente le ristrettezze economiche, sempre con la grande dignità inculcata dai genitori, prima, durante e dopo il conflitto; il matrimonio con Luigi, suo ex datore di lavoro d’origine bresciana nella sartoria in via della Valverde, in centro a Verona; la nascita di Mauro, il primogenito, il 31 gennaio 1949; i difficili anni Cinquanta che costrinsero il marito a tentare la via dell’emigrazione in Svizzera ed in Germania; l’affacciarsi al mondo degli altri due figli, Claudio (il 28 gennaio 1957) e poi Fabio (il 5 febbraio 1965) in un curioso intervallo di 8 anni pressoché esatti tra i tre figli; il suo proseguire in lavori di sartoria contribuendo al bilancio familiare e dando una mano a Luigi, assunto presso il lanificio “Tiberghien” di San Michele Extra (Verona).

E, quando forse s’era troppo, ma giustamente, lasciata andare alla terza età, la perdita dapprima di Luigi, il 10 gennaio 1993 e poi di Mauro, il 28 luglio 2002, ferite che non vogliono saperne di cicatrizzarsi e mai lo faranno.

Città del Vaticano, 19 gennaio 2000: gli emozionanti momenti dell’incontro particolare con Papa Giovanni Paolo II.

Negli alti e bassi dell’esistenza di Delmina, spesa sempre e comunque per la cerchia familiare, affiorano le venute dei nipoti (Erica, Alessandro e Rachele), il batticuore per l’incontro particolare con Papa Giovanni Paolo II (al secolo Karol Józef Wojtyła) nell’Aula Paolo VI (nota anche come Aula delle udienze Pontificie o Aula Nervi), in Vaticano, il 19 gennaio 2000 e la sorpresa di ricevere un telegramma di auguri per i suoi 80 anni, il 27 marzo 2006, dal Segretario di Stato di Sua Santità Cardinale Angelo Sodano, a nome del Papa Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger). Invidiabili tasselli d’un percorso umano sensibile e particolare giunto, ora, alla pietra miliare del “chilometro 90” e che vuole proseguire oltre, per curiosare nel futuro ben concesso ed altrettanto ben meritato…

 

Il telegramma inviato dal Cardinale Angelo Sodano Segretario di Stato di Sua Santità, a nome di Papa Benedetto XVI, alla vigilia dell’80° compleanno di Delmina Lorenzetti, il 27 marzo 2006