Categoria: Rivista Online - Edizione - Febbraio 2016

Mmakau (Repubblica del Sudafrica) – Una foto inedita e dall’ambizione storica, riacciuffata dall’archivio personale. Appartiene al nutrito materiale giornalistico, fotografico e documentale raccolto durante un difficile viaggio nella Repubblica del Sudafrica ancora in pieno apartheid (che, in lingua afrikaans, significa letteralmente “separazione”), la famigerata politica di segregazione razziale, secondo un sistema legislativo compiuto, imposta dal governo d’etnia bianca ed in vigore dal 1948 al 1993. L’itinerario iniziò il 23 gennaio 1989 con il volo aereo Roma-Lusaka (Zambia) - Johannesburg (Repubblica del Sudafrica) e terminò il 15 febbraio successivo seguendo la rotta all’inverso. I trasferimenti aerei interni toccarono Cape Town (Città del Capo), Port Elizabeth e Durban (ex Port-Natal). 
Organizzato per tastare dal vivo soprattutto l’opera missionaria di padri d’origine veronese in aree particolarmente delicate del Paese dell’Africa australe, il percorso intrapreso mi portò con l’amico Gianni Giuliari anche a Mmakau, poco a nord-ovest di Pretoria (sede del Governo), tra Ga-Rankuwa e Brits. Località dove, nel 1960, quattro confratelli stimmatini (i padri Lino Inama, Dario Wegher, Primo Carnovali e fratel Giuseppe Modena) fondarono la prima missione africana (e sudafricana) della loro congregazione, in un’area esclusivamente nera dove i bianchi non potevano risiedere per il cappio delle leggi di segregazione razziale.
 
Qualcuno (religioso o laico cattolico) mi mostrò e mi donò una foto che ritraeva, tra gli altri, il cardinale, all’epoca dello scatto, Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini (Concesio, Brescia, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, Roma, 6 agosto 1978), eletto poi Papa il 21 giugno 1963 assumendo il nome di Paolo VI. Si trattava di un’immagine cliccata proprio a Mmakau a Montini, arcivescovo di Milano, impegnato per la prima volta nel più lungo percorso in terra d’Africa (dal 19 luglio al 10 agosto 1962, toccando Sudan, Sud-Rhodesia, Repubblica del Sudafrica, Nigeria, Niger, Ghana, Kenia, Congo) che un cardinale avesse mai calcato prima d’allora, se si esclude la sosta compiuta dal cardinale McIntyre, arcivescovo di Los Angeles, USA, unicamente a Lagos, Nigeria, nel 1954, per il Congresso mariano. James Francis Aloysius McIntyre (Manhattan, New York City, 25 giugno 1886 – Los Angeles, California, 16 luglio 1979) fu arcivescovo della metropoli sull’oceano Pacifico dal 1948 al 1970 e venne ordinato cardinale nel 1953. Il “record parallelo” di Montini quale “primo cardinale europeo a visitare l’Africa” è un po’ abusato. Già dal 1867, infatti, il dapprima vescovo (dal 1863) e poi cardinale (dal 1882) francese Charles-Martial Allemand Lavigerie (Bayonne, 31 ottobre 1825 – Algeri, 26 novembre 1892) svolse apostolato in Nord Africa e nel 1956 il cardinale Pierre Paul Marie Gerlier consacrò nell’Alto Volta (in francese Haute-Volta, nome della nazione fino al 4 agosto 1984, prima che venisse chiamata Burkina Faso) il primo vescovo africano de l’Afrique de l’Ouest, mons. Dieudonné Yougbaré, per la nuova diocesi di Koupéla.
 
Il cardinale Montini toccò il continente africano prima dell’avvento del Concilio ecumenico Vaticano II (aperto ufficialmente nella basilica di San Pietro l’11 ottobre 1962 da Papa Giovanni XXIII (Giuseppe Angelo Roncalli, Sotto il Monte, Bergamo, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963) e, dopo la sua morte, chiuso dal neo pontefice Paolo VI il 7 dicembre 1965. L’arcivescovo di Milano intraprese la via dell’Africa “per visitare le missioni lombarde e confortare la cooperazione missionaria. Si lasciò impressionare positivamente dalla predisposizione della gente alla fede in Cristo e dai diversi valori culturali del continente. Le ragioni di questa stima sono semplici: spunta una nuova Africa dalla colonizzazione, si sviluppa una comunità cristiana piena di vita e di fervore” (Gilbert Moumouni Kafando, “Il contributo di Paolo VI allo sviluppo della Chiesa in Africa”, giugno 2009).
 
Ha annotato Giulio Piacentini in “Giovanni Battista Montini arcivescovo di Milano. Fede, ragione, cultura e società”: “In particolare, durante il viaggio in Africa, Montini benedì la posa della prima pietra della nuova cattedrale di Johannesburg, in Sudafrica, dove allora vigeva la segregazione razziale”. 
Ed ancora alla bieca applicazione dell’apartheid, in merito al tour africano del cardinale, fa riferimento “In ricordo di Paolo VI. Aprì la strada ai viaggi papali” (http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/ articoli/ContentItem-be3784f8-al4a-4c62-aad5-d327...): “Giovanni Battista Montini si recò poi in Sud Africa, presso la delegazione apostolica di Pretoria. La rigida segregazione razziale che vigeva nel Paese traspare dalle note del cardinale, condotto a visitare i diversi seminari distinti per i bianchi e per i neri, così come le case di noviziato per le suore bianche e per quelle di colore. Per Montini, che aveva verificato gli effetti della politica di apartheid, la carità del prete cattolico e della povera suora si palesa evidente così che sembra gridare la fraternità di Cristo, come ebbe a dire al suo rientro in Italia”. 
 
 
La foto in bianco e nero portata a Verona da Mmakau testimonia la grave serietà di quel lasso temporale impregnato d’oppressione e discriminazione razziale. Il bianco viso del cardinale Montini è di mesta serenità mentre i volti dei neri manifestano dolore represso, stanchezza sfiancante e composta dignità. Non sapevano se e quando il mostro-apartheid sarebbe stato schiacciato ma sentivano  speranza e sostegno emanare da quell’uomo di fede arrivato da lontano, all’oscuro della prossima elevazione al Soglio di Pietro e del voler chiamarsi Paolo VI…     
 
Foto tratte dall´archivio Beccalossi